Io, Sciuscino, devo la mia nascita ai contadini che per primi abitarono l’antico borgo di Pellezzano…
… oggi cittadina della provincia di Salerno, con 11.000 abitanti circa. confina con la stessa città di Salerno, e anch’essa è membro del Gal “Terra è Vita”.
Pellezzano, secondo le pergamene raccolte dai codici cavensi e salernitani, ebbe origine intorno al 1000 d.C., nel bel mezzo del medioEvo…
… un’età di grande fascino e mistero, ma anche incerta e pericolosa, a causa delle continue invasioni barbariche e delle incursioni saracene.
Per questi motivi, gli abitanti delle coste tirreniche trovarono rifugio tra i boschi dell’entroterra, dando vita ai primi insediamenti.
è così che nacque anche il primo borgo di Pellezzano, sviluppatosi intorno all’antico ‘Casale della Rocca’.
Pellezzano conserva alcuni dei monumenti più importanti della sua storia come Villa Pastore, eminente residenza signorile dell’Ottocento, ubicata sul costone roccioso della frazione Capriglia.
oggi accoglie le Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucarestia ed è sede di importanti ritiri spirituali e religiosi (nella foto una veduta del cortile interno con gli archi dei loggiati).
il Complesso Monumentale dell’Eremo dello Spirito Santo, ubicato tra le frazioni Capriglia e Capezzano, in una posizione da cui si può ammirare un bellissimo panorama della Valle dell’Irno.
luogo di grande interesse storico, il Complesso è stato recentemente ristrutturato; oggi ospita un importante Polo Museale.
Oltre a questi importanti monumenti, il territorio del comune conserva un paesaggio naturale tutto da scoprire…
… tra sentieri alberati e laghetti e il Parco Fluviale dell’Irno che Pellezzano condivide con Baronissi, offre numerosi percorsi naturalistici da visitare insieme alla famiglia!
proprio le acque del fiume Irno vennero utilizzate, verso la metà dell’800, da alcuni imprenditori svizzeri…
… per la produzione di energia che doveva alimentare una delle aziende tessili più importanti del meridione: le gloriose ‘Manifatture Cotoniere Meridionali’!
quegli stabilimenti oggi ospitano uno dei centri commerciali più importanti della Campania: Le Cotoniere, appunto!
Adesso, però, voglio parlarvi di me! Nacqui non so più neanche quando e per puro caso, dalle necessità di nutrirsi dei contadini che coltivavano le colline di Pellezzano.
provarono a impastare farina integrale di grano duro con acqua e un po’ di lievito di birra…
Adesso, però, voglio parlarvi di me! Nacqui non so più neanche quando e per puro caso, dalle necessità di nutrirsi dei contadini che coltivavano le colline di Pellezzano.
… come se qualcuno dall’interno lo gonfiasse… mhhh… proprio come un palloncino.
durante la cottura si formavano dei fori sulla superficie dell’impasto da cui fuoriusciva dell’aria: ‘o sciuscio’. Ecco perchè mi hanno chiamato ‘Sciusciello’, che in italiano vuole dire ‘piccolo soffio’.
Una volta cotto, questo pane diventava fragrante e saporito. I contadini lo farcivano con strutto di sugna e pepe per prepararsi la merenda da mangiare nelle pause del duro lavoro.
Visto che sono così buono, potete assaporarmi ancora oggi nelle pizzerie e ristoranti di Pellezzano che seguono la ricetta originale e la cottura nel forno a legna, con nuove e gustosissime farciture!
Anch’io sono una star infatti ogni estate si organizza una sagra dedicata a me, ‘la sagra dello sciusciello’, ormai diventato un pregiato ‘piatto povero’ della gloriosa tradizione gastronomica campana!
E come gli altri miei amici, Eroi della Salute, mi raccomando! voi bambini mangiate solo cose buone e genuine del vostro territorio, senza esagerare però, perchè ‘il troppo storpia’… così da crescere sani, forti e consapevoli! Ciaooo…