io sono Ramalla e vanto origini molto antiche. la mia prima antenata crebbe circa 5000 anni fa (età del bronzo!) nei terreni appartenenti oggi al comune di Montoro, in provincia di Avellino.
per questo motivo rappresento una varietà ‘autoctona’, cioè originaria di questo territorio, dove i miei germogli all’inizio prosperavano in modo spontaneo, dopo gli uomini mi hanno assaggiata e hanno deciso di coltivarmi!
Visto che la composizione del suolo è simile a quella dei territori limitrofi al mio comune d’origine, cioè molto fertile e ricca di sali minerali perchè di origine vulcanica…
… cresco benissimo anche nei terreni di Baronissi, Fisciano e Mercato San severino in Provincia di Salerno, tutti comuni che compongono il GAL “Terra è Vita”.
oggi vi presento mercato san severino in provincia di salerno, uno dei centri più importanti.
ubicato tra l’alta valle del Sarno e la valle dell’Irno, due valli che prendono il nome dai fiumi che le attraversano, ai piedi dei monti Picentini, a nord di Salerno.
la cittadina, con i suoi 22.000 abitanti circa, prende il nome da una delle famiglie più importanti del Regno di Napoli, i Sanseverino.
a testimonianza di una storia gloriosa, voglio ricordarvi alcuni dei monumenti più importanti, come il castello di Mercato Sanseverino, il secondo castello italiano per estensione, costruito nel 1100 circa da Turgisio Sanseverino, cavaliere normanno…
… la pregevole sede della Casa Municipale, di origine cinquecentesca. il progetto di ristrutturazione del 1700 venne ispirato dallo stile di Luigi Vanvitelli, uno dei più importanti architetti neoclassici e per questo motivo è conosciuto come palazzo vanvitelliano…
… e il Parco del Monumento ai caduti, sulla collina della Licinella con la grande lapide in marmo a memoria dei soldati sanseverinesi caduti nella prima guerra mondiale.
Il territorio di mercato san severino, Con un’altitudine media di circa 140 m s.l.m., con le sue colline e pianure, e il clima favorevole, è particolarmente adatto alla coltivazione di ortaggi, pomodori e frutta.
Ed è proprio qui che la mia pianta matura Ramalle buonissime!
Adesso però voglio raccontarvi un po’ di me: mi chiamano così, ‘cipolla ramata’, perchè la buccia che mi protegge, a forma di ‘tuniche’, ha dei riflessi luminosi del colore del rame.
La mia forma è sferica, ma leggermente schiacciatA, proprio come il nostro pianeta Terra; il mio pregiato bulbo ha un sapore dolce ed emette un intenso odore aromatico.
la mia semina avviene verso la fine dell’estate o all’inizio dell’autunno e vengo raccolta all’inizio dell’estate successiva.
Se vengo custodita al fresco e in locali ben areati, posso essere conservata per circa 8 mesi! proprio così…
…infatti il clima mite e ventilato mi offre le condizioni ideali per maturare e crescere forte e robusta.
potrei resistere a estati molto calde…
… e a inverni molto freddi!
I miei contadini rispettano l’antico ciclo di lavorazione, le cui fasi di semina e raccolta sono tutte eseguite a mano e con la stessa passione di tanto tempo fa.
La mia coltivazione avviene utilizzando la tecnica del trapianto: dapprima i miei semi vengono distribuiti a spaglio, cioè gettati per terra avendo cura di disseminarli in modo uniforme…
… in appositi semenzai, cioè luoghi protetti, tipo vivai, detti ‘porconi’, dove le mie piccole piantine possono crescere al riparo dagli agenti atmosferici.
quando le condizioni ambientali invernali lo consentono, solitamente a febbraio, si prepara il terreno in campo aperto e…
… successivamente, si tracciano le file per la messa a dimora delle mie piantine, che si trapiantano rigorosamente a mano.
Quando diventano abbastanza forti, le piantine cessano di produrre nuove foglie e radici, per cui le sostanze nutritive presenti nelle foglie vanno a nutrire il bulbo.
la raccolta, fatta rigorosamente a mano, avviene tra giugno e luglio.
Io e le mie sorelle veniamo lasciate a riposare, per l’essiccazione naturale delle foglie, nei campi per altri 12-15 giorni, il tempo necessario per favorire la maturazione completa di quelle che tra noi non erano del tutto pronte.
È molto importante che le mie ‘tuniche’ mi restino attacate addosso, perchè, se si dovessero rompere, si favorirebbe l’intrusione di acqua e insetti che comprometterebbero la mia conservazione!
Successivamente, vengo privata sia delle tuniche esterne, mettendo così in risalto il mio caratteristico colore ramato, sia delle radici…
… e finalmente confezionata in trecce realizzate da mani che conservano una sapienza antichissima, usando le mie stesse foglie secche: un vero capolavoro di artigianalità!
Eccomi pronta a raggiungere le tavole dei buongustai più esigenti, che mi preferiscono sia cruda, in un’innumerevole varietà di insalate, che cotta, per preparare minestre, zuppe, salse e contorni buonissimi.
Vi saluto, cari bambini, con una raccomandazione: non andate troppo lontano, il nostro territorio abbonda di prodotti buoni da mangiare per crescere sani, forti e consapevoli! Ciaooo…