Anche io, Mr. Marr, sono originario della Campania, e sono un Eroe della Salute! la mia storia è antichissima, ma è a cominciare dal xii secolo che, grazie ai monaci benedettini di Cava de’ Tirreni, …
… i castagneti da frutto presenti nelle loro proprietà sparse in Campania, vennero curati e migliorati attraverso un infaticabile lavoro di recupero.
occupandosi dei castagneti nella zona dei monti Picentini, che comprendono anche le aree interne dell’Avellinese e del Salernitano, trasformarono questa zona nella vera e propria ‘terra delle castagne’.
Tra i comuni che mi hanno adottato da secoli, vi voglio presentare Calvanico, in provincia di Salerno, anch’esso appartenente al gruppo del GAL “Terra è Vita”!
Calvanico è ubicato a nord della provincia di Salerno. le sue origini si fanno risalire addirittura alla preistoria! Conta 1378 abitanti ed è circondato da montagne.
La vetta più alta è il monte Mai (1.607 metri), ma altre vette imponenti sono il Pizzo San Michele, il Toppo dell’Uovo e i monti Tre Cappelle e Serrapiana…
… dove prosperano estesi boschi di latifoglie: sono bellissimi i faggeti del Monte Mai dove nasce la sorgente chiamata ‘acqua dei faggi’. Gli alberi del mio frutto sono presenti dappertutto!
sui versanti dei monti citati si sviluppano immensi castagneti. A Sud, verso Salerno, la Valle Calvanicese si completa con i profili più dolci del Mon Vosco e della Nevea.
Inoltre Calvanico ospita 77 degli 82 ettari circa, dell’Oasi Naturalistica ‘Frassineto’, un ambiente naturale protetto che deve il suo nome all’albero di frassino largamente presente.
Con i suoi sentieri, alcuni tutti da scoprire, le sue innumerevoli sorgenti e i ruscelletti, l’oasi ‘Frassineto’ rappresenta un posto magico, che voi bambini dovete assolutamente visitare!
La buona esposizione di questo territorio sia agli umidi e miti venti marittimi, che a quelli più freddi degli appennini, rende ottima e unica la qualità del mio frutto…
… che appartiene alla qualità IGP di Serino, con caratteristiche organolettiche uniche. È una varietà di castagna che cresce solo sulle pedemontane dei monti terminio, mai e pizzo san michele.
Dovete sapere che la fertilità di questi terreni è dovuta alla ‘lignina’, il materiale legnoso che cade e ricopre il terreno come le foglie o i rami.
milioni di batteri buoni dei boschi, come per magia, trasformano lentamente questo materiale in concime naturale per i nostri alberi.
Anche Ciolonda, mia cugina, la Nocciola Tonda di Giffoni IGP, cresce benissimo sulle colline di Calvanico (in alto è lei che vuole sempre giocare).
Io, Mr. Marr, e Ciolonda, siamo il meglio della frutta a guscio di tutta la Campania! per questo motivo siamo IGP, cioè di origine protetta!!
Nel mio ‘areale di produzione’, cioè in tutto il territorio dove vengo coltivato, i castanicoltori curano gli alberi di castagno con una passione e una professionalità difficile da riscontrare in altri posti.
la raccolta delle castagne, chiamata ‘castagnatura’, viene fatta a mano, a partire dalla fine di settembre fino agli inizi di novembre, come vuole la tradizione.
i ricci, il guscio esterno ricoperto di aculei che mi protegge dai cinghiali e dagli scoiattoli, cadono naturalmente dagli alberi e aprendosi, fanno uscire il mio frutto.
la ‘castagnatura’ rappresenta da secoli un vero momento ricreativo per tanti bambini e ragazzi che, insieme agli adulti, trascorrono delle giornate a divertirsi in mezzo alla natura.
i ricci vuoti, alla fine della raccolta, vengono ammucchiati con un rastrello e poi rimossi, lasciando libero il suolo e permettendo ai bambini di scorrazzare liberi, senza il pericolo di pungersi.
I miei alberi vengono potati ogni 5 anni, in modo da migliorare la qualità del prodotto e garantire il rinnovo vegetativo. Le regoline del mio ‘Disciplinare di produzione’ vietano l’uso di diserbanti chimici…
… e la concimazione è ammessa solo con fertilizzanti organici. La lotta ai fastidiosi parassiti avviene se si rispettano le norme di difesa fitosanitaria integrata previste dalle norme vigenti.
La mia forma è rotondeggiante e asimmettrica, cioè le mie due metà non sono uguali… la mia buccia o guscio è di color marrone lucido e ho una polpa bianca, quasi come il latte, croccante e molto dolce.
Dopo la raccolta, vengo conservato in un luogo fresco e asciutto. I frutti freschi vengono utilizzati per preparare ottime zuppe di castagne, le buonissime caldarroste, o per la preparazione di gustose marmellate.
Rappresentano un prodotto tipico delle feste natalizie le ‘castagne del prete’, la cui ricetta, originaria dell’Irpinia, è rimasta invariata per secoli.
Celebre in tutto il mondo è il marron glacé, che sono io ricoperto di una glassa preparata con zucchero a velo e acqua.
A questo punto però mi sento obbligato a presentarvi Cello, il Calzoncello di castagne di Calvanico, mio figlioccio e vera star della pasticceria tipica Calvanicese!
Io e mia cugina Ciolonda, insieme alle pere secche, siamo gli ingredienti più importanti di Cello. Viene preparato nel periodo natalizio, con grande pazienza dai genitori…
… eh sì, perchè per farlo uscire così buono e bello si impiega tutta la sapienza tramandata di generazione in generazione.
si fanno bollire le pere secche fino a ottenere una crema. si mescola la crema ottenuta dalle Ciolonde e dalle pere con la polvere di Mr. Marr, insieme al cioccolato fondente fatto sciogliere a bagno maria.
In una ciotola molto capiente si unisce il composto ottenuto con lo zucchero, il cacao, il liquore e il caffè e si mescola bene fino ad ottenere un impasto morbido ed omogeneo.
Dalla morbida pasta sfoglia già preparata, si ricavano due dischi di pasta per ogni Cello: al centro del primo disco viene posto un cucchiaio di ripieno…
… che viene sigillato dal secondo disco. La chiusura dei due dischi di sfoglia è il momento più delicato, perchè, se non viene fatto con maestria, si potrebbe rompere e far uscire il ripieno durante la friggitura.
infine, si lascia più sfoglia ai bordi e vi si praticano dei taglietti di chiusura, alternando un dentino di pasta dentro ed uno fuori, a mo’ di smerlo, donando a Cello la forma di un sole raggiante!
si racconta che le nonne di Calvanico presentavano Cello ai loro nipotini come doni del Sole che sarebbe arrivato da lì a pochi mesi, perchè gli inverni Calvanicesi erano lunghi e piovosi e i bambini, aspettando la primavera, ne mangiavano a quintali!
A questo punto ci dobbiamo salutare ma prima di lasciarci vi volevo fare una raccomandazione, così come suggeriscono gli altri Eroi della Salute, …
… ricercate i prodotti del nostro territorio, come facevano i vostri nonni, perchè sono buoni e genuini, e vi fanno crescere forti, sani e consapevoli. A prestooo!