come vi dicevo, ho origini antichissime! vi ricordate la storia di Adamo ed Eva? Beh, qualcuno giura che quel frutto fossi proprio io, Melanù!
Nella nostra regione Campania, dove sono tutelata dall’importante marchio IGP (indicazione Geografica Protetta), la coltivazione del mio albero risale a più di 2000 anni fa…
… come testimoniano le raffigurazioni trovate alle pareti di alcune case negli scavi di Pompei e di Ercolano.
Il mio albero matura frutti buonissimi anche in provincia di Salerno, soprattutto nei comuni di Mercato San Severino, baronissi e Fisciano, e oggi voglio presentarvi proprio quest’ultimo.
Fisciano è tra i comuni della provincia di Salerno che compongono il GAL “Terra è Vita”. Il territorio si sviluppa in parte sul versante sud-occidentale di Pizzo San Michele (1.567 m s.l.m.)…
… in parte lungo il rilievo del monte Monna e si estende nella Valle alluvionale della Solofrana, un fiume antichissmo.
Questo territorio molto fertile è composto da colline, piccole valli, boschi, faggeti, uliveti e castagneti, e ha un’altitudine compresa tra i 140 e i 1.200 metri s.l.m..
Fisciano è una cittadina molto importante; infatti è il crocevia delle autostrade che collegano Salerno, Avellino e Napoli. per questo motivo ospita il Campus principale dell’Università di Salerno fin dal 1988!
Inoltre è ricco di storia: i primi insediamenti risalgono agli Etruschi, uno dei popoli più importanti della storia italiana ed europea, del VI – V secolo a. C..
voglio ricordarvi alcuni dei monumenti più importanti: Questo che vedete in alto è il monastero di San Giuseppe del 1500 circa, uno degli edifici religiosi più antichi della Valle dell’Irno, oggi casa delle suore Carmelitane…
E poi ci sono il bellissimo Palazzo De Falco, di fine ‘800, ispirato ai migliori esempi dell’architettura rinascimentale, il Palazzo Barra, dove venne brevettata la prima pistola automatica, progettata da Venditti nel 1800…
… questo invece è il santuario di San Michele Arcangelo con la sua chiesa rupestre: qui i monaci celebravano il culto del cristianesimo circa 2000 anni fa! Molto bella la Vergine col Bambino sopra l’altare, al livello inferiore della grotta!
ma ora voglio parlarvi un po’ di me. Io sono piccola e tonda (si sa, le cose più buone sono piccole), dal sapore davvero particolare: un po’ dolce, un po’ acidulo e un po’ aromatico…
… dal colore rosso e dalla polpa bianca e succosa. Voi bambini mi avete conosciuto quasi subito perchè i vostri genitori vi preparavano pappette a base di “Melanù grattugiata”…
… proprio perché gustosa e ricca di vitamine e nutrienti. a proposito, vi ricordate quel famoso proverbio “Una Melanù al giorno toglie il medico di torno”? è vero!!
Infatti io contengo tanta vitamina B che vi rende più forti e più belli… se mi gusterete intera, cioè insieme alla buccia, la vostra pelle sarà più luminosa…
… e la ‘pectina’, di cui sono ricchissima, facilita la digestione e aiuta a depurare l’intero organismo dalle sostanze tossiche.
Per essere così buona, i miei alberi hanno bisogno di crescere in particolari condizioni climatiche, con inverni non tanto freddi ed estati non tanto calde…
… su terreni ricchi di sostanze nutritive: così io divento fragrante e inimitabile. Ma non solo!
io sono speciale anche per un altro motivo: la mia raccolta e la mia lavorazione rappresentano una vera e propria arte!
Innanzitutto, vengo raccolta dall’albero che sono ancora acerba, in autunno, per poi essere sistemata su tipici letti di paglia detti ‘toccole’ dove mi lasciano riposare fino a dicembre.
Grazie a questo processo di lavorazione, io maturo lentamente al sole tiepido dell’autunno senza marcire, infatti la paglia assorbe tutta l’umidità.
Vengo continuamete girata per agevolare la maturazione delle parti più verdi, finché raggiungo il mio tipico colore rosso brillante!
Ed è proprio il sole che mi dona il profumo, il gusto e l’aroma che mi rendono così unica e pregiata!
Le più belle e mature tra noi vengono selezionate a mano e destinate alla commercializzazione.
quelle più mature, chiamate ‘palloni’, vengono utilizzate per la preparazione di gustosi elisir!
mentre quelle ‘toccate’, cioè imperfette o segnate dai fastidiosi parassiti, vengono utilizzate per la produzione di buonissime confetture.
Come avete potuto vedere, sono talmente buona che di me non si butta proprio niente!
E così, solo grazie alla fatica paziente e all’antico sapere dei nostri agricoltori io, Melanù, conservo tutte le caratteristiche che vi ho raccontato…
… Perchè solo con tempo, pazienza e rispetto per la natura si ottengono i risultati più autentici.
A proposito di tempo, voglio presentarvi il sig. Ramino di Fisciano, lui custodisce i segreti della lavorazione del rame!
Come voi sapete, il rame, un metallo pregiato dal colore rosso, è stato il primo metallo lavorato dall’uomo, già in epoca preistorica, sia perchè si trovava facilmente in natura…
… sia perchè era semplice da lavorare: una volta fuso, gli si conferiva la forma desiderata. quando si raffreddava diventava molto duro e resistente, pronto a una molteplicità di utilizzi.
Quando l’uomo riuscì a fonderlo insieme allo stagno, si produsse un nuovo materiale dando inizio all’età del bronzo.
Da allora le tecniche di lavorazione del rame si sono evolute nel corso dei millenni fino a diventare una vera e propria arte decorativa.
La nostra Fisciano vanta un’antichissima e gloriosa tradizione nella lavorazione del rame: già nel medioevo era considerata uno dei centri artigiani più importanti del Meridione.
Il sig. Ramino ci dice che il ‘ramaio’ si costruisce da solo i propri utensili da lavoro e che utilizza l’abilità delle mani e la sua fantasia per creare oggetti unici.
Nel suo laboratorio potete trovare martelli di ogni peso e misura, attrezzi, incudini e piccoli sgabelli di legno da usare nelle diverse postazioni di lavoro.
Se cercate meglio, con il suo permesso, però, potreste anche scoprire qualche segreto antichissimo che lui custodisce con un po’ di gelosia. Le storie del sig. Ramino le trovate decorate su pentole, piatti, vasi…
… sui portali e su tante altre forme, dove lui le incide, con delicatezza, per non rovinare il metallo perchè il rame per essere lavorato deve essere piegato, battuto tante volte e ammorbidito.
all’improvviso però il sig. Ramino diventa triste: “Mhh… ricordo che qui a Fisciano si potevano visitare numerose botteghe dove i miei allievi realizzavano piatti, vasi e pentole con decorazioni bellissime. oggi ne è rimasta solo una!”
“Ma io sono ottimista! eh eh eh”, e torna a sorridere. “spero che un giorno i giovani riscopriranno questo mestiere così antico e affascinante”.
Anche io nutro grande fiducia nei giovani e in voi, cari bambini. come vedete, il nostro territorio è ricco di cose da scoprire e da valorizzare.
siate curiosi e nutritevi di prodotti genuini, di storia e bellezza, così da crescere sani, forti e consapevoli! Ci vediamo presto, ciaooo…