Mi chiamo Irene Magica e vi spiego perchè BISOGNA visitare Vietri sul Mare e per quale motivo la sua ceramica è una magia!
Vietri sul Mare è un comune della Provincia di Salerno, membro del Gal “Terra è Vita”. È il primo comune della meravigliosa costiera amalfitana, Patrimonio Unesco, e anche il più popoloso (circa 7.000 abitanti).
Confina a est con Salerno, a nord con Cava de’ Tirreni, e a ovest con Cetara e Maiori.
A sud invece solo mare e sole, che donano a questo territorio un clima piacevole tutto l’anno!
Gli studiosi fanno risalire il primo insediamento all’epoca etrusco-sannita: l’antica ‘Marcina’, questo era l’antico nome di Vietri sul Mare, si collocava dov’è l’attuale borgo marinaro a Marina di Vietri…
… alle falde del Monte San Liberatore. fu il primo porto commerciale di Salerno, per la facilità di far approdare le imbarcazioni nei pressi della località ‘Fuenti’.
Nel corso dei secoli l’abitato si è sviluppato tra la collina e il mare, tra agrumeti e vigneti, in modo del tutto spontaneo…
… adeguandosi ai dislivelli naturali, e trasformando questo paesaggio costiero in qualcosa di unico al mondo!
La storia di Vietri attraversa più di due millenni, per cui le cose da vedere sono davvero molte! Vi suggerisco un itinerario…
… vi consiglio di cominciare dalla Chiesa di San Giovanni Battista che, con la sua cupola rivestita in maioliche colorate e il suo alto campanile, definisce il profilo della città.
È situata nel cuore del centro storico e rappresenta un bellissimo esempio di architettura tardo-rinascimentale napoletana.
Di fianco alla chiesa di San Giovanni troverete la seicentesca Arciconfraternita dell’Annunziata e del Rosario, con la facciata maiolicata e la meravigliosa volta affrescata di epoca ottocentesca.
Proseguite, fate una bella passeggiata per i vicoletti del centro storico e lasciatevi stupire dalle decorazioni in ceramica e dalle maioliche che impreziosiscono le pareti delle abitazioni.
Dalle vetrine delle botteghe potrete osservare i ceramisti che smaltano e decorano a mano la terracotta: vi garantisco che vi rilasserà tantissimo!
Camminate ancora, fino ad arrivare al limite del centro storico, sulla strada statale, per ammirare il palazzo progettato dall’architetto Paolo Soleri, sede dell’antica Ceramica Solimene…
… uno splendido esempio di architettura organica e vero tempio della ceramica!
Siete stanchi? Allora riposatevi qualche minuto gustando un delizioso gelato artigianale, e… rimettetevi in marcia!
Scendete giù verso la Marina, dove potrete passeggiare sulla spiaggia godendovi un’acqua cristallina e tramonti bellissimi, fino a trovare i mitici faraglioni chiamati ‘I due fratelli’.
Non mancate di visitare la spiaggetta di Albori e il borgo situato in collina! È tra i più belli d’Italia e del mondo!
Inoltre chi come me ama la ceramica, è obbligato a visitare Villa Guariglia a Raito, che ne ospita il Museo provinciale.
La villa, palazzo nobiliare per eccellenza della costiera amalfitana, raccoglie le opere più reppresentative della ceramica vietrese, a cominciare dalle origini nel ‘600, fino alla metà del ‘900.
Troverete una sezione dedicata alle ’riggiole’, le famose mattonelle decorate a mano con motivi floreali, marini e geometrici, usate per realizzare pavimenti e rivestimenti richiesti in tutto il mondo!
Di sicuro avrò dimenticato di suggerirvi molte altre cose da ammirare e visitare, ma…
… tra numerosi belvedere decorati con maioliche coloratissime e angoletti romantici nascosti, vedrete bene che la protagonista indiscussa sono io: Irene Magica!
Dovete sapere che la ceramica ha origini antichissime. Nel Neolitico i nostri antenati utilizzavano l’argilla, un terreno speciale ricco di sali minerali che trovavano vicino ai corsi d’acqua…
… per modellare dei contenitori; questi, cotti in ‘forni’ di fortuna, diventavano duri e resistenti, e venivano utilizzati per conservare i legumi e i cereali che si raccoglievano nei campi! Eh già…
… perchè l’uomo, come voi sapete, era diventato agricoltore! Così l’argilla, grazie al fuoco, veniva trasformata da terra cruda in terracotta!
Col tempo, i nostri antenati diventarono sempre più bravi: infatti, utilizzando il tornio, un marchingegno che permetteva di realizzare contenitori dalle forme circolari precise…
… e grazie alla maestria acquisita con l’esperienza, quei contenitori cominciarono a prendere la forma di vasi bellissimi!
Molti scavi archeologici hanno riportato alla luce manufatti di ceramica che ci hanno informato sugli stili di vita dei nostri antenati, su come e cosa mangiavano e sulle loro abitudini quotidiane.
Nel corso dei secoli, la ceramica si è trasformata in una vera forma d’arte, diventando l’espressione della creatività di molte comunità…
… e l’arte ceramica vietrese, praticata già nel 1600, rappresenta di fatto un’eccellenza mondiale.
I primi ceramisti vietresi raccoglievano l’argilla nei pressi del fiume Bonea, realizzando utensili e vasi da utilizzare in casa.
La leggenda narra che un giorno, ad un artigiano venne l’idea di decorare uno di questi vasi con dei colori realizzati con pigmenti naturali.
Ma la sua decorazione non lo soddisfaceva: i colori erano spenti, senza vita! Così, al termine del lavoro, dimenticò il vaso vicino al forno ancora acceso.
La mattina seguente, con suo grande stupore, vide che le decorazioni sulla metà del vaso esposta al fuoco del forno erano diventate magicamente brillanti…
… i colori smorti e cupi erano diventati gialli, verdi e turchesi pieni di vita! Allora raccontò di questa magia accaduta nella notte a tutti i suoi colleghi…
… che ripeterono subito l’esperimento con grande successo e stupore. Eh sì, perchè la ceramica è magica! Neanche il più bravo ceramista riesce a prevedere come il fuoco cambierà i colori…
così Cominciò la produzione di piatti, vasi e mille altre forme decorate con motivi ispirati dal mare, dal sole, dalla vita quotidiana.
Da allora la ceramica vietrese si sviluppò tantissimo e cominciò ad essere venduta ovunque, tanto che, negli anni ‘20 del secolo scorso, richiamò l’attenzione di artisti importanti…
… come Riccardo Dolker e i suoi amici tedeschi, che inventarono lo smalto ‘giallo vietri’. furono loro a scolpire con l’argilla il celebre ‘ciucciariello’, l’asinello simbolo dell’intera costiera amalfitana…
… che piano piano trasportava i carretti carichi di prodotti dalla collina al mare, da un capo all’altro del paese!
si trasferì a Vietri sul Mare anche la mitica Irene Kowaliska, da cui io prendo il nome! La celebre artista polacca rimase sopraffatta dall’esplosione cromatica delle ceramiche e dalla bellezza del paesaggio costiero…
… che le sembrò subito un sogno felice! Così la ceramica vietrese si arricchì di nuove decorazioni: erano i sogni di Irene Kowaliska, che trovò nella ceramica, a Vietri, la sua più alta espressione artistica.
Anche importanti artisti salernitani hanno prodotto bellissime opere ceramiche, come Guido Gambone con le sue decorazioni raffinate, Giancappetti, grande interprete della poesia del mare…
… Pietro Lista e la sua iconografia delle ‘Morandiane’, e Ugo Marano ‘costruttore’ di vasi di ceramica alti più di 2 metri… solo per citarne alcuni.
Cari piccoli amici, Il mio racconto finisce qui… spero vi sia piaciuta la mia storia. Anche io sono un’Eroina della salute…
… perchè la bellezza e i sogni aiutano a vivere meglio! vi prego di non smettere mai di sognare e nutritevi di tanta, tanta bellezza, oltre che di prodotti genuini! così da crescere sani, forti e consapevoli! Arrivederciii…